18 marzo 2010

Paramatta e la quinta settimana

Scusate ma è stata una settimana impegnativa e sono rimasta indietro col racconto.... è venerdi' 19 e ancora vi devo raccontare di domenica scorsa.

Domenica abbiamo preso il traghetto e abbiamo risalito tutta la baia di sydney fin dentro al fiume da cui nasce, fino ad arrivare a Paramatta. Qui si incontrano le acque salate della baia e quelle dolci del fiume, e il panorama mostra le dolci colline ondulate dove gli inglesi, appena arrivati qui, decisero di fare le prime fattorie.
Il viaggio in traghetto è molto bello. SI puo' avere l'impressione della vastità della baia, che a parte il ramo principale che arriva al fiume paramatta, si apre in mille fiordi verdi e pieni di barche. Non credo di aver mai visto così tante barche (a vela, a motore, vecchi traghetti, di tutto!) in uno stesso posto in vita mia. Parte della costa è purtroppo occupata da fabbriche, ma alcune parti sono intatte, o occupate da graziose casette con tanto di molo e (ovviamente) barca.

Il fiume è un "normale" fiume lagunare, ma a ricordarci che non siamo a monfalcone o sulla laguna veneta ci pensa la vegetazione "mangrovica" sulle sponde.



Eccoci finalmente a Paramatta: nome di derivazione aborigena, come aborigene erano le tribù che furono espropriate della terra dagli inglesi e sistematicamente distrutte nel corso degli anni... Paramatta ora è un tentativo di riconciliazione, con un percorso lungo il fiume decorato da artisti aborigeni, che ripercorrono la storia della guerra con gli inglesi al tempo del governatore Phillip (tra il 1790 e i primi anni del 1800). Paramatta è anche un luogo che racconta come il tentativo di eliminare gli aborigeni sia continuato fino ag "oggi" (il percorso di riconciliazione, così come il riconoscimento della cultura aborigena e delle persecuzioni che sono state inflitte a queste genti e cosa recentissima... 1990): tra il 1909 e il 1969 il governo inglese adott`' una politica ufficiale che consentiva ed incoraggiava il rapimento di bimbi aborigeni dalle loro famiglie e dai loro territori per metterli in istituti e affidarli a famiglie diverse nel tentativo di assimilarli all'australia "bianca". Come al solito, la presunzione di essere migliori e la completa mancanza di conoscenza dell'altro (gli aborigeni e la loro cultura in questo caso) ha fatto si che molti applicassero questa politica convinti di far del bene, anche se si tratta di eccezioni, visto che i racconti sono spesso pieni di istituti dove i bimbi venivano maltrattati e ricevevano un'educazione comunque scarsa.

Leggere della "stolen generation" (generazione rubata) fa davvero accapponare la pelle. Nessuno sa quanti bambini siano stati sottratti alle loro famiglie, ne quali siano state le zone più colpite visto che sono rimasti pochi documenti, e molti australiani di aspetto abirigeno stanno ora cercando di capire quali sia la loro provenienza. Quel che mi fa impressione è che mentre l'australia accoglieva e incoraggiava l'immigrazione del dopoguerra, allo stesso tempo distruggeva sistematicamente le proprie radici. Adesso la situazione sembra diversa... se faccio in tempo farò un post su Armony day. Certo è che riparare a quel che è stato fatto è impossibile..

Paramatta, come dicevo, è anche il posto dei primi insediamenti inglesi, favoriti da terreni fertili e dolci. Qui c'è l'edificio pubblico più vecchi d'australia (1799...) e i cottage dei primi possidenti terrieri. Noi andiamo a visitare Elisabeth Farm (la fattoria di Elisabeth), la casa di campagna del possidente terriero/commerciante John MacArthur (1793) [Elisabeth era la moglie]. Bell'esempio di architettura coloniale - oltre che delizioso cottage. Per completare l'atmosfera coloniale inglese ci fermiamo a mangiare alla Tea House a fianco della farm. Abbiamo panini, ma Sergio e Mirko non resistono ad un "cream tea", a nostro avviso uno dei migliori contributi della cucina inglese all'umanità. (per chi non lo sapesse un cream tea è generalmente composto da scones - dolcetti soffici tondi che si tagliano a metà e si spalmano con con clotted cream - una panna densa spalmabile buonissima - e marmellata, in genere di fragole o altre bacche).

Verso le 2 prendiamo il treno, torniamo a sydney e ci fiondiamo al mare.

La 5ta settimana procede veloce e piena di cose da fare. Io ho una scadenza di lavoro con i "trentini", sto iniziando a lavorare con quelli di qui, e in più passiamo le nottate ad organizzare la vacanza (dal 30/3 al 4/4). La prima idea era di andare al mare a nord a vedere la barriera corallina, ma purtroppo è ancora stagione di meduse, e lì le meduse sono non solo urticanti, ma mortali: quindi non si puo' fare il bagno o se lo si fa è suggerito l'uso di una muta. Questo ci scoraggia, per cui decidiamo di andare a Kangaroo Island vicino ad Adelaide. Solo che a Pasqua molti posti sono già occupati, per cui abbiamo dovuto faticare un po'. Ora però sembra tutto apposto: volo, traghetto, auto a nolo e alloggio... spero davvero di vedere canguri, pinguini, foche, leoni marini, delfini, wallabies, opossums e chi più ne ha più ne metta.... Vi faremo sapere.

Ora fa di nuovo caldo. Sergio e Mirko sono al mare e io sono andata a fare la spesa. Gli italiani sono sempre lì.
Stasera il menù prevede filetto e spiedini di canguro. Vi farò sapere com'è.

Aggiornamento del dopo-cena: il canguro è prestigioso!!

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