28 marzo 2010

Ultimo giorno in ufficio


Ed ecco arrivato l'ultimo giorno in ufficio (lunedì 29 Marzo). Domani si parte per un po' di vacanze a Kangaroo Island, ma c'è un po' di malinconia perchè questa partenza ha già il sentore della smobilitazione per la partenza vera.

Tra un po' vado a prendere Mirko. Anche per lui è l'ultimo giorno in asilo. Chissà cosa ricorderà (e se ricorderà qualcosa) di Ivet col suo cappello da cow-boy, Lisa, Cristina e gli amici di Sydney.... Comunque sia si è divertito anche all'asilo al di la' di ogni più rosea aspettativa, nonostante l'ambiente nuovo e la lingua.

Oggi il cielo è grigio e afoso e ogni città in cui abito strappa un pezzetto di cuore a lasciarla.


"No", disse il piccolo principe. " Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?"
" E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"
" Creare dei legami?"
" Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
[...]
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
" La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
" E' vero", disse la volpe.
" Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
" E' certo", disse la volpe.
" Ma allora che ci guadagni?"
" Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".
[Antoine de Saint-Exupéry. Il Piccolo Principe]


Saremo off-line fino alla sera di Pasqua. Auguri a tutti!

Saturday & Palm Sunday

Fine settimana tranquillo. Del resto è l'ultimo che passeremo a Sydney, visto che Martedì partiamo per Kangaroo Island e torneremo domenica in giornata.

Sabato il tempo nicchia. È nuvolo, umido ed afoso e alla mattina ci alziamo con calma e dopo colazione andiamo a Randwick a fare un po' di spesa e a cercare le cup cakes per Mirko. Lunedi' è il suo ultimo girono all'asilo e abbiamo deciso di portare dei dolcetti per festeggiare coi suoi amici, e Lisa, la maestra, mi ha suggerito di portare "cup cakes", che sono tortine soffici, tipo muffins, fatte negli stampini di carta e decorate con glassa di zucchero colorata che qui usano spesso per i compleanni dei bambini. Doo aver controllato in un paio di posti andiamo dal nostro panettiere preferito che ne ha di carinissime, decorate con glassa colorata, e una faccina fatta con due smarties per gli occhi e un sorriso di cioccolata. Ne ordiniamo anche un paio di normali senza glassa per Mirko che. al solito, non vuole nulla di zuccheroso.... :)

Dopo uno spuntino a casa facciamo una puntata in spiaggia, con Mirko che fa capricci a tutto spiano - che senta il tempo e la bass a pressione? - ma è nuvolo e freddo per cui decidiamo di andare a Darling Harbor a prendere dei regalini al negozio dell'acquario. Aperitivo sul "molo" di Darling Harbor approfittando dell'happy hour e poi cena a casa.

Domenica invece è una gloriosa domenica delle palme, col sole splendente e le palme svolazzanti. Per festeggiare le palme ci concediamo una colazione al bar (Zellini) a metà mattina, e poi andiamo direttamente in spiaggia a Bronte. Tra una cosa e l'altra arriviamo verso mezzogiorno e ci fiondiamo in acqua. La spiaggia è grandiosa: la preferita di Sergio. Una bella baia sabbiosa con un'acqua azzurrissima e delle onde stratosferiche. L'acqua è relativamente bassa, arriva alla cintura per almeno una trentina di metri (si tocca fino ad abbastanza al largo) ma arrivano onde di almeno un metro, schiumose ed azzurre, con qui è uno spasso giocare. Mirko, ha i suoi nuovi occhialini, e giochiamo ad andare sotto le onde, per non farci travolgere, o al contrario a farci portare in cima e a cavalcarle a nuoto, per farci portare alla spiaggia. L'acqua è abbastanza calda, e il sole fuori picchia, per cui si sta dentro volentieri. La sabbia è grossa e compatta, per cui non si solleva nonostante le onde, e l'acqua resta incredibilmente trasparente.
Ad un lato della baia i massi hanno creato una piscinetta naturale in cui ci sono pesci, alghe multicolori e dei ricci giganti insastrati nelle rocce, vediamo anche un paio di chiocciole di mare molto grandi.

Verso l'una e mezza andiamo a mangiare il nostro pic-nic nel prato. Anche il parco di Bronte è uno spettacolo. Non solo è vasto e spazioso, ma è attrezzato con gli immancabili barbeque, tavolini e casette stile gazebo, dove la gente si raduna a festeggiare compleanni, eventi vari, o semplicemnete stare in compagnia. Troviamo un posto all'ombra e mangiamo le nostre provviste mentre nell'aria si diffonde un'odore di grigliata incredibile.. restiamo li' fino alle 3 aspettando che il sole si faccia piu' benevolo giocando e guardando la folla che dopo pranzo inizia a giocare: chi a cricket, chi a rugby, chi a calcio, come una grossa squadra di ragazzini australiani di chiara origine sudamericana.

Verso le 3 andiamo di nuovo a fare il bagno... giusto in tempo perchè dopo un po' arrivano le nuvole (domani dicono pioggia... ma come al solito siamo fortunati xchè è domani Lunedi'). Arriviamo a casa verso le 4:30. Ci laviamo, riposiamo e per cena take away cinese :)

24 marzo 2010

Pensieri veloci

Ed ecco un post in evoluzione... nel senso che non racconta nulla ma che vuole raccogliere impressioni, spunti e cose che mi sarebbe piaciuto raccontare ma che so che non farò in tempo a fare.

Un post a cui aggiungerò cose di tanto in tanto (fin che son qui), per questo in evoluzione...

Cose che mi piacciono di Sydney:

- i parchi. Vi ho raccontato un po' del giardino (o meglio parco) botanico, ma Sydney è piena di parchi enormi, medi e piccoli. Segno probabile dell'impronta britannica. Da Hyde Park, elegante parco del centro, a Centennial Park, un'enorme area verde nella città con laghi, prati e centinaia di uccelli di tutti i tipi.

- il miscuglio di razze, colori, sapori e culti religiosi. Almeno in superficie, Sydney è come un sacchetto di coriandoli: allegra e colorata, piena di gente diversa e di energia. Poi come tutti i posti grandi e mescolati avrà le sue difficoltà e tensioni... che si percepiscono leggendo i giornali e seguendo il dibattito politico. Però passeggiando io me la godo così. La chiesa cristiano maronita della comunità libanese di Paramatta (che ci ha ricordato la chiesa moderna li Liverpool che c'era vicino al dipartimento), assieme alla chiesa Evangelica di Randwick dove alla domenica c'è una funzione per la comunità Indonesiana, i ragazzi in divisa tipicamente "anglosassone" che tornano da scuola parlando lingue asiatiche incomprensibili, l'aroma limonino dei piatti Tailandesi (anche ieri sera abbiamo mangiato un take away delizioso) e la carne tenerissima in un sugo di cocco del take away indonesiano, i soffici dolcetti di pane al al the verde cotti a vapore (sono verdi, bellissimi e buonissimi), che ricordano il pane al vapore che abbiamo mangiato a Shanghai e che qualcuno mi ha detto essere uno dei risultati della contaminazione (al tempo degli imperi coloniali) tra il gusto giapponese del the verde, la tradizione della panetteria europea e la tradizione della cottura al vapore tipica della costa cino-giapponese.

- Le spiagge, certo le spiagge... come potrei dimenticarle :) e le onde.

- i viaggi in traghetto nella baia e il family day ticket della domenica

- i fiori e la frutta, specialmente quella tropicale (non so perchè si ostinano a vendere montagne di pesche che qui sanno di poco quando hanno dei manghi buonissimi... bah...)

- le colazioni "anglosassoni" a base di pankakes, muffins (e english muffins), scones, e bagels.

- i bagni pubblici e le fontanelle ovunque

Cose che non mi piacciono di Sydney:

- gli scarafaggi ... (anche se ora non ce ne sono + in casa, di sera fuori ci sono degli squaloni terribili) !!

- gli animai pericolosi: sarà che il rischio e` basso, ma a me fa sempre una certa impressione nuotare in acque dove potrebbero esserci squali o andare a stendere il bucato nel giardino dove ci possono essere ragni mortali (nonne, non vi preoccupate, il rischio è davvero basso e ve lo porto a casa salvo il prezioso nipotino!)

- il sistema dei biglietti sugli autobus. Capire se il nostro abbonamento vale per una destinazione nuova a volte è impossibile. decisamente troppo complicato.

- L'uso spropositato dell'aria condizionata. Anche questa è una cosa che non capisco: sembrano molto preoccupati per i temi ambientali e il risparmio energetico... Ma gliel'ha mai detto nessuno che l'aria condizionata è una delle maggiori fonti di "spreco" energetico? E poi, capisco in piena estate, ma ora c'e' una temperatura piacevole e entrare negli autobus o negli uffici che pare di stare al Polo mi pare esagerato.

Cose curiose:

- i pipistrelli morti appesi a testa in giù ai fili della luce

- il rumore dei semafori pedonali (impossibile da spiegare se non ci siete stati)

- gli schienali ribaltabili dei sedili dei treni

- i barbeque a pagamento in spiaggia

- le infradito di plastica col tailleur gessato delle ragazze degli uffici del centro. Capisco che le havaianas possano essere un must in spiaggia o con un jeans sportivo, ma l'abbinamento col tailleur è davvero sorprendente (e comunissimo!). Comunque scarpe basse quasi ovunque (wow!)

- gli ibis nei parchi. Si, gli ibis egiziani, quelli sacri a iside (o osiride non ricordo..). Qualche simpaticone li ha importati fin qui e si sono adattati talmente bene che ce ne sono ovunque, specialmente nei parchi. Nella mia fantasa vedo un nobile o un ufficiale inglese che dopo aver passato anni in Egitto è venuto in Australia e se li è portati appresso... chissà.

- i materassi vecchi per strada in attesa del camion delle immondizie. Da quanti ce ne sono per strada immagino che qui la gente cambi materasso a ogni piè sospinto...

21 marzo 2010

Spiagge d'autunno

Un breve resoconto del fine settimana (20-21 Marzo).

Nonstante Domenica sia ufficialmente il primo giorno d'autunno, le previsioni sono fantastiche. Sole e caldo (> 30 gradi), per cui decidiamo di esplorare un po' di spiagge e annessi parchi naturali.

Sabato andiamo a sud, a "La Penrouse", che si trova sul lato nord di Botany Bay. Botany bay è la baia imediatamente a sud della baia di Sydney, ed è quella dove il Capitano Cook attraccò per la prima volta sul suolo Australiano nell'Aprile del 1770 arrivanndo con la sua Endeavour. La punta della baia dove andiamo noi è invece chiamata così per via del conte La Penrouse, un esploratore francese che arrivò qui nel 1788... troppo tardi xchè c'erano già i Britannici.

La maggior parte della parte interna di Botany bay è purtroppo un sito industriale. Una specie di Porto Marghera gigante, mentre la parte più vicina all'imboccatura esterna che da sul Pacifico è una meraviglia. Le spiagge sono bellissime: acqua azzurra e cristalina, sabbia compatta, rocce multicolori scavate dall'acqua e vento, nelle cui pozze si nascondono animaletti e conchiglie (nella foto ci sono alcuni anemoni rossi). In più, essendo sul lato interno della baia, l'acqua è calma. All'estremità di La penrouse c'e' anche uno strano forte, che pare sia stato usato nelle riprese di un qualche Mission Impossible (forse il III?).

Col caldo che fa il bagno è di rigore. Facciamo anche un pezzo del "coastal walk" (il sentiero che costeggia tutta la costa del NSW) dalle spiagge fino al faro sulla punta, da cui si vede l'uscita della baia verso il mare. Il sentiero attraversa un paio di KM di macchia / foresta lussureggiante, con dei bei panorami. Al ritorno dal sentiero (sara' circa l'una e mezza) fa un caldo pazzesco e ci buttiamo di nuovo in acqua.






Le spiagge sono tranquille e frequentate al più da stranieri (sento parlare parecchio in lingue slave). Qui niente surf e mi sa che agli australiani non piace... troppo relax :)

Pensavamo di trovare cibo, e non abbiamo portato nulla per un pic-nic. Alle 2:30 mirko minaccia di azzannarci una gamba per cui decidiamo di tornare a casa.. peccato perchè c'e' un bel sole. Però ci rifacciamo in serata: dopo uno puntino a casa andiamo a fare una passeggiata a Clovelly beach (una spiaggia vicino a casa). La luce del tramonto è molto bella, e ci fermiamo a prendere un glorioso Fish and Chips fatto al momento, per cena, che Mirko sbrana allegramente.

Domenica, invece andiamo ad esplorare l'estremo sud della baia di Sydney. Belle spiagge e scogliere spettacolari. La vista sull'ingresso della baia dal faro sulla punta sud è affascinante, e le scogliere a "the gap" (il salto) prendono il fiato (purtroppo le foto non rendono..). Utilizziamo il solito Family Day ticket a $2.5 e prendiamo il traghetto fino a Watson Bay, un vecchi villaggio di pescatori ora divenuto parte dei quartieri ricchi di Sydney. Da li un altro pezzo del Coastal walk fa il giro della punta. Questa volta siamo muniti di panini e ci fermiamo anche a fare pic-nic nel parco. Soliti bagni al mare in belle spiaggette tra le scogliere.





Ritorno in autobus (siamo pur sempre nei limiti della città), che costeggia buona parte del lato sud della baia con bei panorami e case lussuosissime con vista sulla baia.

Sono circa le 5, e decidiamo di andare a prendere un gelato a Leichhardt, la Little Italy di Sydney. Il gelato è buono. Il posto surreale, in particolare l'Italian forum, una piazza circondata da palazzi in stile italiano, con tanto di portici, balconcini e persiane verdi che suona un po' finta qui, ma che decisamente ricorda una piazza del centro Italia, con tanto di fontana/monumento a Dante, gelaterie, pizzerie e negozi con insegne italiane tra cui un'agenzia viaggi con una grossa insegna di Alitalia che ci fa sorridere (almeno qui conserva il suo glorioso passato...).

Chissa' che ne penserebbero tutti quelli che si riempiono la bocca sul supporto agli italiani all'estero e allo stesso tempo si scandalizzano delle vie con le scritte in cinese o arabo?

Cena tranquilla a casa. Il tempo sta cambiando, domani le previsioni danno nuvolo e freddino... per fortuna domani è Lunedì.

19 marzo 2010

Harmony Day

Oggi (Venerdi' 19) sono stata invitata al monthy staff tea, un incontro amichevole di una mezz'oretta tra tutti quelli che lavorano a NICTA, che avviene una volta al mese, dove si prende il caffe', si mangia qualcosa di dolce o salato, e il "direttore" del posto ne approfitta per introdurre i nuovi arrivati (studenti, dipendenti, visitatori come me..) a tutto lo staff.

Idea carina e piacevole. Ma oggi era speciale... oggi le segretarie hanno organizzato il rinfresco predisponendo cibi di varie nazioni. Ogni tavolino aveva la sua bandierina e un po' di assaggi: dal libano, alla cina, dall'india all'immancabile pizza italiana fino agli M&Ms statunitensi :) Il motivo è che il 21 Marzo (primo giorno d'autunno) si celebra l'Harmony Day (il giorno dell'armonia): un giorno (traduco alla buona dal sito del ministero per l'immigrazione e la cittadinanza) per celebrare la natura coesiva e inclusiva della nostra nazione [l'Australia] e per promuovere gli aspetti positivi delle differenze culturali.

Che idea magnifica: un Harmony day con Calderoli che illustra la varietà e la raffinatezza del cibo cinese, la Gelmini che vanta i benefici del bi/tri/quadri-linguismo nelle classi scolastiche, e Bossi che organizza un concerto con musiche tradizionali africane.

Che bella idea, un giorno, almeno un giorno, in cui ciascuno possa manifestare la propria appartenenza alla nazione in cui vive, nelle tradizioni che gli (o le) sono proprie. Ma mi sa che per noi la strada è ancora lunga....

18 marzo 2010

Paramatta e la quinta settimana

Scusate ma è stata una settimana impegnativa e sono rimasta indietro col racconto.... è venerdi' 19 e ancora vi devo raccontare di domenica scorsa.

Domenica abbiamo preso il traghetto e abbiamo risalito tutta la baia di sydney fin dentro al fiume da cui nasce, fino ad arrivare a Paramatta. Qui si incontrano le acque salate della baia e quelle dolci del fiume, e il panorama mostra le dolci colline ondulate dove gli inglesi, appena arrivati qui, decisero di fare le prime fattorie.
Il viaggio in traghetto è molto bello. SI puo' avere l'impressione della vastità della baia, che a parte il ramo principale che arriva al fiume paramatta, si apre in mille fiordi verdi e pieni di barche. Non credo di aver mai visto così tante barche (a vela, a motore, vecchi traghetti, di tutto!) in uno stesso posto in vita mia. Parte della costa è purtroppo occupata da fabbriche, ma alcune parti sono intatte, o occupate da graziose casette con tanto di molo e (ovviamente) barca.

Il fiume è un "normale" fiume lagunare, ma a ricordarci che non siamo a monfalcone o sulla laguna veneta ci pensa la vegetazione "mangrovica" sulle sponde.



Eccoci finalmente a Paramatta: nome di derivazione aborigena, come aborigene erano le tribù che furono espropriate della terra dagli inglesi e sistematicamente distrutte nel corso degli anni... Paramatta ora è un tentativo di riconciliazione, con un percorso lungo il fiume decorato da artisti aborigeni, che ripercorrono la storia della guerra con gli inglesi al tempo del governatore Phillip (tra il 1790 e i primi anni del 1800). Paramatta è anche un luogo che racconta come il tentativo di eliminare gli aborigeni sia continuato fino ag "oggi" (il percorso di riconciliazione, così come il riconoscimento della cultura aborigena e delle persecuzioni che sono state inflitte a queste genti e cosa recentissima... 1990): tra il 1909 e il 1969 il governo inglese adott`' una politica ufficiale che consentiva ed incoraggiava il rapimento di bimbi aborigeni dalle loro famiglie e dai loro territori per metterli in istituti e affidarli a famiglie diverse nel tentativo di assimilarli all'australia "bianca". Come al solito, la presunzione di essere migliori e la completa mancanza di conoscenza dell'altro (gli aborigeni e la loro cultura in questo caso) ha fatto si che molti applicassero questa politica convinti di far del bene, anche se si tratta di eccezioni, visto che i racconti sono spesso pieni di istituti dove i bimbi venivano maltrattati e ricevevano un'educazione comunque scarsa.

Leggere della "stolen generation" (generazione rubata) fa davvero accapponare la pelle. Nessuno sa quanti bambini siano stati sottratti alle loro famiglie, ne quali siano state le zone più colpite visto che sono rimasti pochi documenti, e molti australiani di aspetto abirigeno stanno ora cercando di capire quali sia la loro provenienza. Quel che mi fa impressione è che mentre l'australia accoglieva e incoraggiava l'immigrazione del dopoguerra, allo stesso tempo distruggeva sistematicamente le proprie radici. Adesso la situazione sembra diversa... se faccio in tempo farò un post su Armony day. Certo è che riparare a quel che è stato fatto è impossibile..

Paramatta, come dicevo, è anche il posto dei primi insediamenti inglesi, favoriti da terreni fertili e dolci. Qui c'è l'edificio pubblico più vecchi d'australia (1799...) e i cottage dei primi possidenti terrieri. Noi andiamo a visitare Elisabeth Farm (la fattoria di Elisabeth), la casa di campagna del possidente terriero/commerciante John MacArthur (1793) [Elisabeth era la moglie]. Bell'esempio di architettura coloniale - oltre che delizioso cottage. Per completare l'atmosfera coloniale inglese ci fermiamo a mangiare alla Tea House a fianco della farm. Abbiamo panini, ma Sergio e Mirko non resistono ad un "cream tea", a nostro avviso uno dei migliori contributi della cucina inglese all'umanità. (per chi non lo sapesse un cream tea è generalmente composto da scones - dolcetti soffici tondi che si tagliano a metà e si spalmano con con clotted cream - una panna densa spalmabile buonissima - e marmellata, in genere di fragole o altre bacche).

Verso le 2 prendiamo il treno, torniamo a sydney e ci fiondiamo al mare.

La 5ta settimana procede veloce e piena di cose da fare. Io ho una scadenza di lavoro con i "trentini", sto iniziando a lavorare con quelli di qui, e in più passiamo le nottate ad organizzare la vacanza (dal 30/3 al 4/4). La prima idea era di andare al mare a nord a vedere la barriera corallina, ma purtroppo è ancora stagione di meduse, e lì le meduse sono non solo urticanti, ma mortali: quindi non si puo' fare il bagno o se lo si fa è suggerito l'uso di una muta. Questo ci scoraggia, per cui decidiamo di andare a Kangaroo Island vicino ad Adelaide. Solo che a Pasqua molti posti sono già occupati, per cui abbiamo dovuto faticare un po'. Ora però sembra tutto apposto: volo, traghetto, auto a nolo e alloggio... spero davvero di vedere canguri, pinguini, foche, leoni marini, delfini, wallabies, opossums e chi più ne ha più ne metta.... Vi faremo sapere.

Ora fa di nuovo caldo. Sergio e Mirko sono al mare e io sono andata a fare la spesa. Gli italiani sono sempre lì.
Stasera il menù prevede filetto e spiedini di canguro. Vi farò sapere com'è.

Aggiornamento del dopo-cena: il canguro è prestigioso!!

13 marzo 2010

Il giardino botanico

Oggi (sabato 13) il piano era: giardino botanico (+ opera house), mercato del pesce e visita al quartiere italiano.

Poveri illusi... il giardino botanico è talmente grande e bello che ci ha tenuti occupati per tutta la giornata, ma ne è valsa la pena.

Colazione sontuosa a base di scones, muffins e varia frutta tropicale e po via verso il centro



All'ingresso del giardino, che è un immenso parco cittadino pubblico (non c'è biglietto di ingresso a parte la serra delle piante tropicali e la gente va e viene tranquillamente per passarci la giornata, fare un pic nic o semplicemente paaseggiare) c'è un cartello molto amichevole che ti invita a passeggiare sui prati, annusare i fiori e toccare / abbracciare le piante, per entrare in contatto con la natura. Quindi pieni d'entusiasmo partiamo. COme ho detto il giardino è enorme: c'è un giardino delle rose romantico con statue, scalinate e gazebi, i sentieri nella zona della foresta pluviale sono invece più avventurosi, c'e' un giardino delle camelie con dei fior di vetro meravigliosi, e un giardino orientale orientale con bambu e decori cinesizzanti. C'e' la zona delle grosse piante latifoglie dove ci sono degli esemplari enormi, piantati verso la metà del 1800 da Elisabeth Maquarie (se non vado errata), moglie dell'allora governatore di Sydney e amante dei giardini e ispiratrice dell'opera. Si, perchè il primo nucleo di giardino risale alla prima metà del secolo scorso.
Procedendo nella visita vediamo la bellissima zona delle piante grasse. C'è anche una parte sui prati, e sui diversi tipi di erba che si possono usare per fare prato, con indicazioni per scegliere l'erba più adatta al proprio giardino in modo da minimizzare pesticidi e uso d'acqua ed avere meno impatto ambientale negativo. C'è poi la piramide di vetro con le piante tropicali e le orchidee, dove Mirko si diverte molto, perchè ci sono anche parecchie piante carnivore :). In un angolo c'è anche la parte sulle piante rare e in pericolo, e poi c'è una zona tutta dedicata ai diversi tipi di felci (ce ne sono di + di 10 metri di altezza).

Una nota curiosa: il girdino è infestato di pipistrelli "volpe" (flying fox li chiamano). Sono delle bestiole grossette (apertura alare 1-1.5 metri, peso 1 kg) che si vedono facilmente in giro di sera e il cui profilo nel cielo sembra quello del pipistrello di batman. Ce ne sono circa 22.000 e purtroppo stanno dannegiando gli alberi, per cui stanno cercando modi per cacciarli. Di giorno sono tuti appesi a zampe all'ingiù sui rami degli alberi e le colonie fanno davvero impressione....



per far contento mirko facciamo anche un giretto in trenino. Il giro del parco in trenino impiega una mezz'ora.. questo pr darvi l'idea della dimensione del luogo :) Il giardino termina, a nord, sulla baia a ridosso dell'opera house, e dopo pranzo andiamo finalmente a visitarla. A me piace molto, a Sergio un po' meno.

La giornata è fantastica, ma verso le 5 arriva l'acquazzone serale, per cui tutti a casa.
Per cena sushi.

Gli italiani di Randwick

Ieri (venerdì 12) sono uscita presto dall'ufficio e sono andata a fare la spesa in centro a Randwick, il sobborgo di Sydney dove viviamo.

Passeggiando tra vie ormai familiari osservavo una volta di più la quantità di fisionomie diverse che si incontrano per strada, in una tranquilla convivenza che non lascia trasparire tensioni "razziali" (anche aspre) che l'australia ha avuto anche recentemente (ve le ricordate le navi indonesiane stracariche al largo dell'australia circa 10 anni fa che il governo di allora non voleva lasciar attraccare? Antecedente poco glorioso ai respingimenti dei nostri leghisti..)

Così per strada, capita di vedere giovani cinesi, giapponesi, vietnamiti, e così via che fanno parte delle ondate migratorie + recenti (a proposito, tutti gli studenti e i giovani ricercatori del gruppo dove lavoro sono cinesi, giapponesi e tailandesi), assieme a signore più british della regina d'inghilterra o a triestini con accento "doc". È si, sentir parlare italiano a randwick è facile. Basta andare alla panchina di fronte al fruttivendolo del piccolo centro commerciale. Non so se sia una coincidenza o un luogo "convenuto", ma tutte le volte che passo di lì ci sono signori di una certa età, probabilmente pensionati, che chiacchierano amabilmente in italiano, con questo o quell'accento, in genere del nord italia. Ieri mi è capitato di sentire un tipo, con accento triestino fortissimo, che raccontava ad un altro signore di quando lui è partito da Trieste, nel '55, e di come sia tornato in Italia solo due volte da allora...
MI ha fatto pensare a tante cose, agli emigranti di ieri e di oggi. DI chi è così fortunato come noi da poter viaggiare per scelta, e di chi invece deve partire per forza, ma mi ha fatto anche tenerezza e mi ha fatto sorridere perchè raccontava la sua storia con leggerezza come se fosse soddisfatto di come gli era andata.

Di emigrati italiani qui ce ne sono molti. Dalle signore sorridenti che potresti vedere al mercato del Lunedì (di Poggio Rusco) e che persino vestono con le stesse bluse a fondo blu e fantasie che piacciono alla zia Nedda, a certi settantenni con un viso da pianura padana... che poi per curiosità ti avvicini ed infatti sono (erano?) italiani. Ieri ne ho visto uno col sacchetto della spesa da cui traspariva pane e caffè lavazza :) Domenica scorsa, invece, al ritorno da Bondi eravamo seguiti da due signore con forte accento meridionale (ad occhio, siciliano) che parlavano, chi l'avrebbe mai detto, di un certo ristorante, e di quante portate servivano e di come era la pasta...

Probabilmente hanno avuto delle vite piene e faticose, ma adesso sembrano godersi il tempo da pensionati e si ritrovano sulla panchina e al baretto lì vicino a chiacchierare. A Randwick molti avevano negozi. A Sydney il mercato del pesce è stato fondato da calabresi negli anni '50. Nel banco dei salumi la mortadella è sempre in prima fila, e una delle principali catene di supermercati ha una pubblicità di cibi pronti in cui "Anna Verolin" spiega, in un inglese con un accento italiano pazzesco, come sono fatte le sue polpette (dice proprio così: polpette e non meat ball).

Insomma, chi arriva trasforma questo posto portandoci del suo, con il bello e il brutto che ciò comporta (penso ai nativi australiani e a quel che è stato fatto loro fino a molto di recente... i primi tentativi di riconoscere la cultura aborigena sono del 1990... mica tanto tempo fa...), ma certamente il risultato è affascinante.

A proposito di italiano vorremmo andare a vedere il quartiere italiano di Sydney... chissà se faremo in tempo. Tra le mille cose da fare il tempo vola. Se andiamo ne scriverò.

Per cena Indonesiamo... la roba + piccante che abbia mai mangiato (o quasi se si esclude l'Harissa marocchina)

8 marzo 2010

Salsa in Sydney no2

Seconda puntata della mia ricerca personale sulla salsa ballata a Sydney. Ho trovato due scuole gestite da cubani (Cuba Baila e Buena Vista Dance Cuban Academy) e ovviamente li ho contattati chiedendo consigli su dove andare a ballare.

Entrambi concordano con Salsa on the Rocks al Cruise Bar il giovedì e quindi decido di farci un salto. Well, il bar è bello: si trova sul The Rocks di fronte a Circular Quay. Purtroppo il dance floor è piccoletto perché si tratta di un bar e non una discoteca e l'impianto audio un orrore... due casse posate a fianco del dj booth. La musica abbastanza smorta, un mucchio di salse romantiche e l'impianto pessimo non fa che peggiorare le cose. Per fortuna il dj passa un paio di Son che riesco a ballare con Yarima (di Cuba Baila). Beh, può anche essere Sydney, ma ballare con una ballerina cubana è sempre un'esperienza!

Comunque stiamo messi maluccio... mi era stato riferito come il posto in cui si trovano i migliori ballerini di Sydney. I caraibi sono lontani da Sydney.

Domenica ho provato il Docks in Darling Harbour. Sempre un bar con micro dance floor ma l'impianto è meglio e il dj sembra un po' più vivace. Ci sono anche più latinos, che rende l'atmosfera un po' meno UK-style.

In entrambi i locali manca quasi completamente la musica cubana; che aderiscano all'embargo verso Cuba? mah

La cosa si fa grave, oramai comincio a delineare il panorama salsero di Sydney (già riconosco le facce dello zoccolo duro) e non mi pare molto eccitante.

I caraibi sono molto, molto lontani da Sydney...

Update 12/3/2010 ieri sera sono tornato al Cruise bar e la musica era decisamente meglio, speriamo continui così.

7 marzo 2010

the coastal walk

anche domenica è bello nonostante previsioni così così, ma questa volta non abbiamo fatto i piani guardando solo alle previsioni, e ci siamo preparati per fare qualcosa all'aperto. Un pezzo del "coastal walk" un sentiero che costeggia buona parte del New south wales, la regione di sydney e che passa anche per le spiagge della zona est, dove stiamo noi. Abbiamo deciso di fare il pezzo che da Clovelly, una spiaggia vicino a casa, va fino a Bondi beach, la spiaggia per eccellenza di Sydney.

Il pezzo del sentiero che vogliamo fare e' di circa di 5 km e costeggia alte scogliere e baie azzurrissime. Bronte e Tamarama, in particolare sono piccoline ma molto belle. Bondi è una baia immensa, con una sabbia bianca finissima. Penso a quanto doveva essere bella, deserta e con la foresta a ridosso. Ora è ovviamente un posto molto turistico, pieno di gente che fa surf, con i palazzoni pieni di case da turisti alle spalle. Purtroppo questo capita un po' dappertutto quando un posto diventa famoso...

Mirko ed io facciamo il bagno in tutte le spiaggie. Uu po' di cammino tra una baia e l'altra, e un po; di bagno, un po' di cammino e un po' di bagno :) Sergio, invece no. Si accorge troppo tardi che ha dimenticato il costume a casa !!!!!
E così ci guarda e fa le foto. peccato, perchè a parte non poter fare il bagno, non può neanche sfoggiare il suo nuovo costume "aussie" (australiano) da perfetto surfista. Un costume con lo stappabottiglie incorporato davvero imperdibile!!
Visto che non puo' fare il bagno a Bronte lo mandiamo a cercare da mangiare. Intanto io e Mirko facciamo il bagno ed esploriamo le rocce scoprendo delle fenditure piene zeppe di grossi granchi. Dopo un po' Sergio torna con delle buonissime pies, e con un sausage roll per Mirko, che ci mangiamo seduti al sole su una panchina. Ah, ovviamente anche qui ci sono i barbeque a monetina e tavoli e panchine. compresi di gazebo per il sole, per chi vuole godersi la giornata al mare.







Arrivati a Bondi Sergio decide di andare a comperare un costume (quel che è troppo è troppo!) e quando torna fa il bagno con Mirko. Anche Bondi, nonostante la folla, è molto bella e le onde sono alte e divertenti. Ci sono surfisti e bagnini ovunque perchè con l'oceano non si sa mai, con tanto di gommone per il pronto intervento come nei telefilm tipo Baywatch, anche se le bagnine non hanno il fisico di Pamela Anderson e soprattutto sono tutti vestitissimi perchè c'è un sole molto forte.

Dopo il bagno tutti a prendere il gelato e poi a fare la spesa a Bondi Junction, dove c'e' un centro commerciale enorme, su 4 piani, che prende 2 o più palazzi e in cui si puo' trovare di tutto, dalle grandi firme tipo chanel e gucci a negozi sportivi, a marche italiani (ho visto velocemente un Max Mara e un Max & Co.), marche inglesi (la mia amata Karen Miller), supermercati, e tutto quel che si può desiderare. Prendiamo una maglietta da sole a Mirko (il sole qui è fortissimo e quasi tutti i bimbi vanno in spiaggia con delle magliette in tessuto apposito, con cui possono andare anche in acqua) e un po' di spesa.

A casa il bucato è tutto asciutto, per cui stiro aspettando l'ora di cena e gioco con Mirko agli esploratori. Dopo cena Mirko va a nanna, Sergio va a ballare e io scrivo il blog. Siamo tutti rossi come gamberi e spero che Mirko non abbia troppo caldo stanotte. Fuori comunque il tempo si è messo in brutto, ma ormai il fine settimana è passato. Domani è Lunedì e può anche piovere :)

Ah... una nota veloce sull'asilo di Mirko. Va benissimo: siamo stati davvero fortunati. Le tre maestre sono molto brave. Inoltre Lisa (la "direttrice") parla italiano e Cristina parla lo spagnolo, per cui Mirko si è molto rilassato ora che sa che qualcuno lo capisce. Sta imparando parecchie parole inglesi, e soprattutto è molto curioso e ora ci chiede spesso come si dice questo e quello. Inoltre sta imparando parecchie canzoncine... anche se non imparerà la lingua (il tempo è troppo poco) almeno avrà una certa esposizione ai suoni :)

Per questo fine settimana è tutto.

doveva essere un sabato di pioggia

eccomi qua, domenica sera, a scrivere del nostro fine settimana.

Antefatto: le previsioni dicevano: "brutto e pioggia" e quindi ci eravamo preparati per un fine settimana di musei. La scelta era caduta sul museo di scienze naturali e sul museo navale (indovinate chi li aveva suggeriti?..)

Pero' anche i meteorologi di Sydney sbagliano e ci svegliamo sabato mattina con un sole fantastico. Facciamo colazione con calma, visto che `e sabato, ricontrolliamo le previsioni, e, con nostra grande sorpresa scopriamo che dicono: bello. Che fare? Mirko è tutto gasato e vuole andare al museo di scienze naturali e quindi decidiamo di andare. Il museo è molti interessante. Ha una bella collezione di animali locali, insetti e uccelli e e un'intera sezione di scheletri.fossili di dinosauri... Si si, proprio scheletri giganteschi di erbivori e carnivori,e fossili di diplodoco e ittiosauro. Insomma una manna per il piccolo paleontologo...Ha anche una sezione per i bambini dove possono fare esperimenti, toccare i reperti, guardare al microscopio e così via, tanto che tra una cosa e l'altra rimaniamo fino a quasi le 3 vedendo solo il secondo piano (quello degli animali). Il primo piano (quello dei minerali) sembra interessante, ma è tardi e siamo stanchi e affamati, per cui decidiamo di saltarlo.

Ci dirigiamo verso il "quartiere spagnolo". In realtà più che un quartiere è un incrocio, tra due strade in cui hanno apero un certo numero di ristoranti spagnoli. È più piccolo di quel che ci aspettavamo, ma comunque entriamo in un ristorante asturiano e ordiniamo un po' di tapas. Mirko divora le sue "albondigas a la asturiana" (polpette di carne in una saporita salsa di pomodoro). Sono così buone che evocano quelle del cuoco Nicola (il massimo complimento che può fare mirko). Noi ordiniamo patatas bravas, melanzane fritte, pescetti fritti e chorizo cotto con il pomodoro. Tutto delizioso - a maggior ragione visto che siamo a sydney. Mirko si lascia anche tentare dai pesciolini fritti e ce ne mangia metà.

[apro una parentesi sul cibo: a sydney si mangia benissimo anche a prezzo abbordabili... non so cosa sia ma la qualità del cibo è eccellente... dal bar al ristorante, dal semplice panino alla cucina inglese, marocchina o tailandese. Anche al supermercato si trova roba buonissima.. frutta e verdura i particolare]

Dopo pranzo (sono già le 4) andiamo a visitare "the rocks" la prima zona costruita dagli inglesi dopo il loro arrivo. Corrisponde più o meno ad un piccolo promontorio sulla baia, quello da dove partono i traghetti, incluso quello che abbiamo preso la settimana scorsa per Manly, vicino all'opera house e al ponte sulla baia.






Passeggiamo per più di un'oretta. Il sole sta scendendo con una bella luce. Il lungomare è pieno di coppie appena sposate che stanno facendo le foto di rito :)

Verso le 6 torniamo verso casa. Io mi fermo a fare la spesa e io e sergio ceniamo con un trionfo di frutta (mango, papaia, anguria, melone, ..)